Il risultato di una terapia canalare non è solo una questione di come i canali radicolari sono gestiti tecnicamente, ma piuttosto un problema infettivo e batterico. Infatti, anche una terapia canalare che sembra soddisfare radiograficamente i requisiti minimi di una buona terapia, può fallire clinicamente.

In questo lavoro, sono stati analizzati istologicamente due apici radicolari. I denti in questione non avevano mostrato segni di guarigione dopo le terapie ortograde apparentemente ben eseguite.

Dopo aver processato gli apici, sono state eseguite sezioni seriali sul piano frontale con uno spessore di 4-5 micrometri. Ogni vetrino è stato colorato con ematossilinaeosina ed esaminato al microscopio ottico.

Nell’apice dell’elemento #11 sono state rinvenute aree integre con all’interno residui di polpa necrotica e detriti. Inoltre, sulla superficie radicolare esterna si notano due aree di riassorbimento, probabilmente colonizzate da biofilm extraradicolare. Nell’apice dell’elemento #12 è stata evidenziata la presenza di un canale laterale non adeguatamente ripulito e riempito.

Sebbene i canali radicolari di entrambi gli elementi apparissero radiograficamente “riempiti”, l’analisi istologica ha evidenziato fattori in grado di com-promettere la predicibilità di un secondo trattamento or-togrado, come batteri localizzati in zone difficil-mente raggiungibili dalla strumentazione meccanica.

https://brainsocial.andi.it/#/risQuesto è il motivo per cui in alcuni casi è necessaria la terapia chirurgica.

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Author: Paolo Angelini